No, non si tratta di un condimento della pasta, neppure di biscotti o stuzzichini particolari…
I putiniani sono coloro che vengono additati nemici e oppositori dell’Europa, nemici dell’ Ucraina, solo perché hanno un pensiero diverso dal ” pensiero unico”.
Diversi personaggi della politica non hanno preso parte alla videoconferenza con Zelensky,ha fatto rumore l’ assenza di Simone Pillon, senatore della Lega,che ha dichiarato “in ogni caso sulla videoconferenza del presidente Zelensky ho forti perplessità perché credo che dovremmo collocarci in una posizione adeguata per promuovere la pace. Vendere armi a una delle parti in conflitto non favorisce il dialogo. Potremmo e dovremmo essere tra i pochi privilegiati che dialogano con entrambe le parti, mentre così ci autolimitiamo. Forse la questione meriterebbe maggiore riflessione”.
Altre personalità politiche hanno preferito assentarsi:Armando Siri, Matteo Micheli, Matteo dall’ Osso, Gianluigi Paragone, Vito Comencini, Emanuele Dessì, Monica Giannone, e la senatrice Bianca Laura Granato che ha dichiarato esplicitamente ” Il bersaglio del presidente russo è l’agenda globalista, che è stata imposta anche a noi. A lui dico: uniamo le forze”.
Zelensky, comico e attore prima di diventare presidente, un po’ come il nostro Beppe Grillo, prometteva di portare la pace nel Donbass dopo la vittoria alle elezioni presidenziali del 2019.
In Occidente era visto come qualcuno che avrebbe potuto portare il liberalismo occidentale in Ucraina.
Tuttavia sul canale Dom TVDonbass, dichiarava di volere la pulizia etnica dei russi nel Donbass, indipendentemente dal fatto che il Donbass è stato parte integrante della patria russa dal 1600.
Tornando alle dichiarazioni di ieri Zelensky parlando in videoconferenza al Parlamento italiano, asserisce “La vostra forza deve fermare una sola persona, una sola, affinché sopravvivano milioni.Con la pressione russa ci sono migliaia di feriti, centinaia di migliaia di vite distrutte, di case abbandonate, i morti nelle fosse comuni e nei parchi”.E ha ricordato: “Gli ucraini sono stati vicini a voi durante la pandemia, noi abbiamo inviato medici e gli italiani ci hanno aiutati durante l’alluvione. Noi apprezziamo moltissimo ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni”.
Le parole di Draghi:“Oggi l’Ucraina non difende solo se stessa ma la nostra pace, libertà e sicurezza”, ha ricordato. “L’Italia – ha aggiunto – è al fianco dell’Ucraina. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”. Questo perchè, ha spiegato il premier, “vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie. L’Italia è a fianco dell’Ucraina in questo processo”. Rispetto alle sanzioni, il presidente del Consiglio ha ricordato che “in Italia abbiamo congelato beni per oltre 800 milioni di euro agli oligarchi russi” vicini a Putin. Fondamentale, comunque, rispondere alla guerra con l’accoglienza. “Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento – ha detto Draghi – proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici; a chi scappa dalla guerra dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza”.
Possiamo dire che l’ Italia si è già schierata? Come possiamo parlare di dialogo e mediazione per la pace, quando Draghi ha già deciso che aiuteremo l’ Ucraina con le armi? Ha già deciso che Putin è il nostro nemico.

Siamo tutti d’ accordo che evitare la guerra è meglio, ma quando non c’ è una soluzione, almeno schieriamoci con il più forte, che guarda caso è un conservatore, che guarda caso è il nostro fornitore di gas, che guarda caso ha deciso di difendere il suo popolo, i suoi principi, la sua religiosità, i suoi confini e che guarda caso si chiama Putin.
Le conseguenze di questa guerra le vediamo nella nostra quotidianità: l’ aumento delle bollette , la benzina sale,il cibo scarseggia, i beni di prima necessità costano il doppio, i ristoranti chiudono, gli alberghi e le anziende vengono svendute a quattro soldi e le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese.
Oggi il Pontefice, al termine dell’udienza generale, ha invitato i fedeli a unirsi a lui in preghiera il 25 marzo per chiedere “fiduciosamente al Signore, per intercessione della Madonna di Fatima, il dono della pace“.
